Renato Carosone – Chella lla’

“Chellallà” di Renato Carosone: la canzone che nessuno capisce ma tutti cantano!

Ci sono canzoni che raccontano storie d’amore struggenti, altre che parlano di viaggi epici o di battaglie memorabili. E poi c’è “Chellallà” di Renato Carosone, che… boh. Nessuno ha mai capito esattamente di cosa parli, ma è impossibile ascoltarla senza cantarla a squarciagola!

Chellallà: ma che vuol dire?

La prima domanda che tutti si pongono è: cosa significa “Chellallà”? È un’esclamazione? Un codice segreto? Un messaggio nascosto per gli alieni? La verità è che non c’è una vera risposta! “Chellallà” è una di quelle parole che si cantano e basta, senza farsi troppe domande. Un po’ come “Sha-la-la” nelle canzoni anni ’60 o “Waka Waka” di Shakira.

Ma a pensarci bene, “Chellallà” è una parola magica. Può significare tutto e niente: entusiasmo, sorpresa, confusione, felicità. Se un giorno non sapete cosa dire, provate con un bel “Chellallà” e vedete come reagiscono le persone intorno a voi!

Una canzone che ti prende per mano (e ti fa ballare come un pazzo)

Dal primo accordo, “Chellallà” ti trascina in un turbine di ritmo e allegria. Il piano di Carosone galoppa come un cavallo impazzito, la melodia ti si incolla al cervello e il testo… beh, il testo è un capolavoro di comicità surreale.

Il protagonista della canzone sembra raccontare una storia d’amore, ma con un dettaglio importante: nessuno ci capisce niente! Parla di una ragazza che lo tradisce, di un gallo che canta (perché? Boh!) e di lui che se ne va in giro con il cuore spezzato, cantando “Chellallà” per farsi coraggio.

L’inno dei confusi e felici

Se c’è una lezione che possiamo imparare da “Chellallà”, è che la vita è piena di momenti in cui non si capisce nulla. L’amore, il lavoro, il traffico… tutto sembra un grande enigma. E allora, invece di disperarsi, facciamo come Carosone: prendiamola a ritmo di swing e cantiamo “Chellallà”!

Perché, in fondo, se anche Renato Carosone ci ha insegnato qualcosa, è che non serve sempre avere un senso… l’importante è avere ritmo!


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